Origini dello Street Food




Testo di Giorgio De Simone

Quella che leggete qui di seguito è una mia descrizione seppur fantasiosa ma sicuramente attendibile del motivo per cui a Palermo più che in ogni altra parte del pianeta c’è così tanto da mangiare, cose così varie e gustose che solo qui si possono trovare e gustare, e tutte per strada senza per questo non essere apprezzabili anche davanti una bella tavola apparecchiata ! Buon appetito… ma prima un pò di storia… ©Giorgio De Simone

cardonaroPalermo ha una caratteristica unica al mondo: a Palermo magari si muore come in altri posti, magari anche in modo unico (solo d’estate magari!)… ma di una cosa a Palermo NON SI MUORE… DI FAME !

Ma il motivo di ciò è da ricercare nella storia millenaria di questa capitale del mar mediterraneo.

E’ una metropoli fin dalla sua fondazione, nel 700 a.c. circa quando i Fenici, carichi di mercanzie ma soprattutto di derrate alimentari trovarono questa ansa di mare per caso riparandosi da una tempesta, e grazie alle sue tre linee fluviali entrava fin dentro l’entroterra per chilometri creando un bacino esteso decine di miglia e un lago interno all’altezza del piano dei Danisinni vicino Piazza Indipendenza. Arrivati con le loro navi, le gauloi, non gli parse vero di ritrovarsi in questo angolo di paradiso terrestre. Ma già tre millenni prima i Sicani poi i Cretesi, gli Elimi e infine i Greci frequentarono già queste sponde senza mai però fondare insediamenti urbani.

Gli piacque tanto ai Fenici che rimasero per sempre fondando questa città e chiamandola Zyz (fiore) come dimostrano alcune monete antiche che si coniavano appunto a Zyz !

Decine di popoli si susseguirono in queste sponde quasi sempre avvicendandosi in fratellanza e tolleranza, a parte il periodo barbarico che la distrusse, fino a oggi che Palermo accoglie nelle sue vie antiche cittadini provenienti da tutto il mondo conosciuto, migranti, asiatici, indo cinesi, russi, afgani, africani e amerindi ! Da oltre 2700 anni Palermo è così !

La gastronomia locale è quindi sempre stata fin dalla notte dei tempi una gastronomia ricca ma veloce. Con questo andirivieni di popoli, il commercio fiorente, navi sempre cariche, straricchi commercianti e poverissimi scaricatori di porto si avvicendavano in una fremente attività dove il tempo era denaro e il commercio non poteva attendere di rifocillarsi seduti a un bel tavolo o a un ricco banchetto… cose riservate solo ai potenti, regnanti chiusi nelle loro ricche fortezze di Palazzo Reale, La Cuba, La Zisa, la Kalsa… per tutti gli altri, si doveva mangiare in fretta e via !

Ai Fenici seguirono i Greci, i Romani, i Visigori che la distrussero, gli Arabi che la ricostruirono e la fecero diventare la città più bella dell’universo conosciuto con migliaia di moschee e giardini lussureggianti, poi i Normanni, gli Svevi, gli Angioini, gli Aragonesi e tutte le stirpi reali spagnole fino ad arrivare ai Borbone ultimi di questa lunga e brillante storia della città. Di questi ultimi i palermitani e i siciliani non sono per niente orgogliosi e qui la chiudo solo per non innescare polemiche inutili e sterili !

E’ naturale e ovvio che in 2700 anni di storia, di culture diverse, di mercanzie più varie, questo lembo di mediterraneo non profumasse fin dall’antichità di spezie, di fumi odoranti che si innalzavano ovunque, di banchetti ricchi di cibi più strani… e qui sta il nocciolo di tutto !

Lo street food, gli apericena, gli spuntini, le grigliate all’aperto nacquero sicuramente qui a Palermo !

Il clima sempre mite consentiva e consente di pranzare fuori riccamente, un panino qui, un frutto li un dolcetto più avanti. Così per secoli si cementificava l’usanza del cibo di strada.

Ancora oggi crediamo non sia cambiato nulla a parte l’evoluzione dei mezzi delle preparazioni degli alimenti, lo scopo di fondo è sempre uguale: non perdere tempo davanti una tavola imbandita di tutto punto, assaggiare per strada e gustare i cibi apprezzandone i gusti e i sapori mentre si ammirano le vie del centro storico e la mente e il corpo si estranea dal proprio mondo generando una sensazione di benessere diffuso che solo il cibo di strada palermitano può dare.

Fatta questa premessa vi invito a visitare tutte le sezioni di questo blog perché scoprirete che il cibo è anche cultura, un esempio su tutti, il must del cibo di strada palermitano è il pane ca’ meusa ! Scoprirne la storia prima di gustarlo fa passare ogni remora di ciò che si sta buttando in pancia. Cercherò di darvi i migliori consigli a mio parere di dove gustarli al meglio e cosa fare mentre si addenta uno Sfincionello, il panino con le Panelle o una fumante Iris fritta trasbordante di crema di ricotta !

Infine vorrei coinvolgere tutti coloro che hanno a cuore le nostre tradizioni invitandoli a collaborare affinché questo blog diventi un punto di riferimento per la cultura gastronomica popolare palermitana. 

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